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Mostre

Mostra “Da Casorati a Sironi ai Nuovi Futuristi”

Torino – Fondazione Accorsi-Ometto

Presso la Fondazione Accorsi-Ometto – Museo di Arti Decorative di Torino è in corso fino all’11 febbraio 2024 la mostra “Da Casorati a Sironi ai Nuovi Futuristi. Torino-Milano 1920-1930. Pittura tra classico e avanguardia”. L’ingresso è incluso nell’Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta.

Sezione Il Novecento a Milano -  Mario Sironi

Sezione Il Novecento a Milano – Mario Sironi

La mostra

Allestita in parte nelle sale storiche e in parte nelle nuove sale espositive della Fondazione, la mostra propone una panoramica sulle correnti artistiche più innovative degli anni ’20 del Novecento a Torino e Milano, in un confronto fra due città diverse per storia e clima culturale ma costantemente in contatto e reciproco scambio grazie alle esposizioni a cui partecipano artisti provenienti da entrambi i capoluoghi.

Sul fronte artistico, dopo i disastri della guerra e le sperimentazioni avanguardiste di inizio secolo (Futurismo, Cubismo, Fauvismo, Espressionismo) che avevano operato una destrutturazione della forma e un’esaltazione delle macchine, della velocità e della violenza, gli artisti sentono la necessità di ritornare alla certezza delle forme plastiche di ascendenza classica; questo movimento di cosiddetto “ritorno all’ordine” guarda nuovamente alla tradizione, alla purezza delle forme e all’armonia nella composizione, rifacendosi sia ad esempi dell’antichità classica, con la sua disciplinata monumentalità, che ai primitivi della pittura italiana, primo fra tutti Piero della Francesca.

La mostra si apre con una prima sezione dedicata a Felice Casorati. La situazione culturale di Torino si presenta nei primi anni del secolo ancora piuttosto arretrata, con una decisa predilezione fra i committenti e gli accademici per opere di stampo ottocentesco. Nel 1918, in seguito al suicidio del padre, Casorati si trasferisce nella città subalpina; la scelta di Torino non è casuale: consapevole del vuoto culturale della città, Casorati la preferisce a Milano, centro senz’altro più vivace ma dove sarebbe stato più difficile stabilire la propria egemonia. A Torino Casorati dà infatti avvio a una scuola di pittura che forma diversi allievi e seguaci, e dove si afferma come leader indiscusso della scena artistica, arrivando a contare sull’appoggio di critici come Lionello Venturi e facoltosi imprenditori come Riccardo Gualino, e partecipando a numerose mostre grazie alle quali il clima intellettuale della città si apre gradualmente ai nuovi orientamenti artistici da lui proposti.

Sezione Felice Casorati

Sezione Felice Casorati

La seconda sezione della mostra sposta l’attenzione sulla capitale lombarda. La città che aveva visto nascere il Futurismo diventa all’inizio degli anni ’20 un luogo di raccolta di pittori e scultori provenienti da ogni regione d’Italia, alla ricerca di un indirizzo di stile comune e di contenuti unificatori. Già a partire dalla fine del decennio precedente Carlo Carrà, fra i primi fautori del Futurismo, elabora insieme a Margherita Sarfatti, critica d’arte che diventerà figura culturale egemone del Fascismo, i principi generali di un nuovo indirizzo artistico, caratterizzato da sobrietà del colore, recupero di una classicità monumentale, equilibrio, proporzione, sintesi di forme e colori, importanza delle linee geometriche. A differenza della situazione torinese, dominata dalla singola figura di Casorati, a Milano il rinnovamento artistico si configura come un movimento di gruppo, che assume poi il nome di “Novecento” e comprende sette pittori: Mario Sironi, Achille Funi, Piero Marussig, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Ubaldo Oppi, Gian Emilio Malerba. Nel corso degli anni ’20 e ’30 il movimento si identifica sempre più con l’arte del regime.

Sezione Il Novecento a Milano - Carlo Carrà

Sezione Il Novecento a Milano – Carlo Carrà

La terza sezione è dedicata alla cerchia di Casorati e ai “Sei di Torino”, un gruppo di artisti formatosi presso la scuola di pittura del maestro; i sei artisti (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio e Enrico Paulucci) per un breve periodo alla fine degli anni ’20 seguono un percorso artistico comune, prediligendo visioni di interni di tenore intimistico, nature morte, soggetti en plein air ispirati alle correnti artistiche francesi più recenti (Postimpressionismo, Matisse, Cézanne, Modigliani), in un’apertura verso l’Europa che si pone in netta contrapposizione con il nazionalismo del gruppo di Novecento.

Sezione I Sei di Torino e la cerchia di Casorati

Sezione I Sei di Torino e la cerchia di Casorati

La sezione conclusiva è dedicata ai Nuovi Futuristi; nella Milano della seconda metà degli anni ’20 una seconda ondata di Futuristi guidati da Marinetti si pone in aperta polemica con la classicità del gruppo di Novecento. Velocità e accelerazione, visione scomposta della realtà e semplificazione delle forme caratterizzano le opere di questi artisti; fra le principali innovazioni è l’aeropittura, che propone una rappresentazione dinamica dello spazio nel senso della verticalità, con un’esaltazione del volo aereo che crea vertiginose prospettive dall’alto e rappresentazioni di vorticosi ritmi ascensionali.

Foto installazione

Sezione I Nuovi Futuristi tra Torino e Milano

Segnaliamo che la disposizione delle sezioni della mostra non corrisponde al percorso di visita, probabilmente per esigenze di spazio. È comunque possibile apprezzare appieno nelle singole sezioni le specifiche particolarità e le novità apportate dai movimenti di avanguardia di inizio secolo, che hanno aperto la strada all’arte contemporanea.

Qui trovate il nostro articolo sulla collezione permanente della Fondazione Accorsi-Ometto.

Informazioni sulla mostra

Come arrivare

La fondazione Accorsi-Ometto si trova in via Po 55, a pochi passi da piazza Vittorio Veneto.

Con i mezzi pubblici: tram 13 e 15, autobus 55, 56 e 61, fermata Sant’Ottavio.

In auto: parcheggio “Vittorio Park” in piazza Vittorio Veneto, a poche decine di metri

Dove mangiare

Per una pausa pranzo gustosa, consigliamo il ristorante Poormanger, la cui specialità sono le celebri jacket potatoes inglesi.

Per una sosta in un caffè storico, consigliamo il Caffè Elena, sotto i portici di piazza Vittorio Veneto.

Collegamenti utili

Fondazione Accorsi-Ometto

GTT (Gruppo Torinese Trasporti)

Parcheggio “Vittorio Park”

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