Parabiago (Mi) – Crespi Bonsai Museum

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Abbiamo visitato il Crespi Bonsai Museum a Parabiago (Milano), ospitato presso il vivaio Crespi Bonsai, centro italiano specializzato nella commercializzazione dei bonsai e delle attrezzature per la loro coltivazione, nella formazione e diffusione della cultura del bonsai, nell’editoria di settore.

crespi bonsai museum, rhododendron Indicum var. Matsuri-no-Tsuki

Crespi Bonsai Museum, Rhododendron Indicum var. Matsuri-no-Tsuki

La storia

Il termine giapponese bonsai deriva dal cinese pun sai, termine che indica una pianta coltivata da sola in un contenitore, al di fuori del suo contesto naturale. La tecnica del bonsai prevede la miniaturizzazione dell’albero attraverso potature progressive dei germogli e la costrizione dell’apparato radicale in un vaso di dimensioni ridotte. Fili di rame e alluminio sono utilizzati per dare forme particolari ai rami.

La pratica di miniaturizzare gli alberi risale probabilmente a oltre 2.000 anni fa, come arte di comporre piccoli paesaggi con riproduzioni in scala ridotta di monti, fiumi e alberi. I primi bonsai vengono coltivati nel VI secolo d.C. da popolazioni nomadi di origine mongola che nelle loro migrazioni attraverso la Cina hanno la necessità di trasportare piante medicinali in vaso. La coltivazione dei bonsai come vera e propria arte viene sviluppata da monaci buddisti cinesi verso l’VIII secolo d.C.; sono probabilmente gli stessi monaci a portare i bonsai in Giappone fra l’VIII e il XII secolo.

Crespi Bonsai Museum, Pinus Parviflora-Myingjima

Crespi Bonsai Museum, Pinus Parviflora-Myingjima

Luigi Crespi, fondatore della Crespi Bonsai, entra in contatto con il mondo dei bonsai a Genova nel 1959, quando vede per la prima volta delle piccole piante in vaso presso un importatore di orchidee; decide di acquistarne tre e di portarle con sé, anche se non sa come prendersene cura; possiede già un negozio di fiori, ma allora i bonsai sono ancora sconosciuti, e nessuno in Occidente è in grado di fornirgli informazioni. Nel 1979 visita perciò il Giappone, dove frequenta delle scuole specialistiche per imparare come coltivare queste piante.

crespi bonsai museum, rhododendron indicum var. kinsai

Crespi Bonsai Museum, Rhododendron Indicum var. Kinsai

Scopo di Luigi Crespi è diffondere in Occidente la conoscenza dei bonsai; inizia ad importare piante alla fine degli anni Settanta, e per far avvicinare i giovani a questa arte crea il primo museo permanente al mondo, aperto nel 1991 e per il quale ottiene molti riconoscimenti. A completamento e integrazione del museo, nello stesso anno istituisce l’Università del Bonsai per insegnare le tecniche di cura e coltivazione di queste piante, avvalendosi della collaborazione di maestri giapponesi; nel 2003 viene inaugurata una sezione dedicata al giardino giapponese, dalla progettazione alla realizzazione pratica.

Il percorso espositivo

Il primo bonsai che ispira la creazione della collezione Crespi è un Ginkgo biloba, una di quelle prime tre piante che Luigi Crespi acquista a Genova nel ‘59. Oggi composta da circa duecento opere esposte a rotazione a seconda della stagione, la collezione comprende alberi secolari, vasi di grande pregio, libri antichi, mobili e complementi d’arredo. In apertura del percorso di visita, si è accolti nella ricostruzione di un “tokonoma”, piccola alcova che nella casa tradizionale giapponese è adibita all’esposizione di oggetti di alto valore spirituale, come kakemono (pergamene appese) e bonsai.

Crespi Bonsai Museum

Crespi Bonsai Museum

La collezione di bonsai è esposta in una moderna struttura in cemento e acciaio, che in combinazione con materiali naturali come l’ardesia, la pietra e il legno esalta la specificità di ogni singolo albero.

Crespi Bonsai Museum, Rhododendron Indicum var. Hi-no-Maru

Crespi Bonsai Museum, Rhododendron Indicum var. Hi-no-Maru

Fin dall’inaugurazione del Museo, Luigi Crespi si dedica alla ricerca di sempre nuovi esemplari per la sua collezione, spesso resa difficoltosa dalla comprensibile resistenza dei maestri a separarsi da piante che hanno lavorato per molti anni, o che sono state tramandate in famiglia per più generazioni.

Crespi Bonsai Museum, Ulmus Parviflora

Crespi Bonsai Museum, Ulmus Parviflora

In uno dei viaggi in Cina alla ricerca di nuovi alberi, Crespi vede il Ficus retusa Linn, una delle piante più belle e maestose del mondo con i suoi oltre 1200 anni. Le trattative per l’acquisizione durano più di dieci anni, giungendo a buon fine nel 1986. Il tronco, costituito da un fitto intreccio di radici aeree, è posto nel vaso da bonsai più grande del mondo, realizzato e cotto in un unico blocco. Il Ficus è collocato nella parte terminale del museo, protetto idealmente da due statue di samurai in terracotta.

Crespi Bonsai Museum, Ficus Retus Linn

Crespi Bonsai Museum, Ficus Retusa Linn

All’esterno del Museo, nell’ampio e curato giardino, completo di stagni popolati da carpe e piccoli corsi d’acqua solcati da ponticelli in legno, è possibile vedere un’ulteriore esposizione di piante e, con un po’ di fortuna, osservare gli esperti al lavoro sui bonsai. Il Crespi Bonsai Museum fa parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani.

Nel vivaio e nel negozio è possibile acquistare, oltre ai bonsai, anche materiali e attrezzature per la loro cura e coltivazione e trovare una selezione di libri e riviste specializzate, spesso di difficile reperibilità.

Come arrivare

Il Crespi Bonsai Museum, allestito all’interno del garden center Crespi Bonsai, si trova in Strada Statale 33 del Sempione 37 a San Lorenzo di Parabiago. Rimandiamo al sito di Crespi Bonsai per gli orari di apertura aggiornati.

In auto: il vivaio è dotato di un parcheggio proprio gratuito; nei periodi di maggiore affluenza, è possibile posteggiare anche nel parcheggio pubblico di via Achille Grandi, a breve distanza.

Con i mezzi pubblici: San Lorenzo di Parabiago è raggiungibile in autobus da Milano con le linee 601 e 603 della compagnia Movibus, con fermata a circa 200 metri.


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