Bergamo – Palazzo della Ragione
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| Turismo Bergamo | ATB | Parcheggio Città Alta | Parcheggio Piazza Libertà |Visita al Palazzo della Ragione di Bergamo, il più antico palazzo comunale d’Italia, situato nel cuore della Città Alta, sede di mostre temporanee e del Museo dell’affresco e della pittura murale.
Vista del Palazzo della Ragione dal passaggio sospeso di accesso
La storia
Situato nel cuore del centro storico di Bergamo Alta, fra piazza Vecchia e piazza del Duomo, il Palazzo della Ragione è uno dei palazzi comunali più antichi d’Italia. La nascita dell’istituzione comunale bergamasca risale all’inizio del XII secolo, mentre il primo documento che menziona il Palazzo è del 1198. Sull’esempio di altri broletti del periodo comunale, come ad esempio quelli di Como, Novara, Milano, Piacenza, il palazzo è fin dalla sua nascita articolato in un grande salone al primo piano poggiante su colonne e pilastri che formano un piano terreno aperto a portico. In un modo simile al Broletto di Novara, anche il palazzo comunale di Bergamo è aperto su tre lati e chiuso sul lato nord (l’attuale piazza Vecchia). Il salone è destinato alle riunioni dell’assemblea comunale, mentre il porticato è suddiviso in una serie di vani dove trovano posto giudici e notai; il palazzo prende il nome proprio da questa attività giudiziaria: è infatti la sede nella quale, utilizzando la ragione, si dà ragione a uno dei contendenti di una disputa legale.
Palazzo della Ragione, vista da piazza Duomo
Il fronte originale del Palazzo e quindi l’ingresso sono inizialmente posti sul lato sud (l’attuale piazza del Duomo); in quest’epoca infatti l’area dell’attuale piazza Vecchia è occupata da fabbricati, e la cattedrale, ancora dedicata a San Vincenzo, è molto più piccola dell’attuale. Il lato nord del Palazzo è interamente chiuso da un muro, salvo un piccolo arco verso est che consente il passaggio nella piazza del Duomo, e l’ingresso al palazzo avviene probabilmente tramite una scala posta sul lato est, dove si trova l’odierno ingresso alla cattedrale; alcuni documenti riferiscono che in cima a questa scala si trovava un balcone da cui venivano letti pubblicamente i proclami del Comune. Un indizio di questo primo ingresso è visibile all’interno del salone, dove si trova un arco tamponato nell’angolo sud-est.
Parete est della Sala delle Capriate, a destra l’antica porta di accesso tamponata
Nel 1296 un violento tumulto cittadino nato da una faida fra le famiglie dei Suardi e dei Colleoni causa un incendio che distrugge parte della città. Anche il Palazzo della Ragione viene in parte danneggiato dalle fiamme, ma risulta in uso negli anni immediatamente successivi per cui i danni probabilmente non sono troppo ingenti. Forse proprio in seguito alle distruzioni arrecate dall’incendio a diversi edifici della città, dagli anni ’30 del XIV secolo inizia a formarsi quella che allora era chiamata platea nova Comunis Pergami (cioè l’attuale piazza Vecchia), che secondo un documento del 1337 è utilizzata come nuovo arengario comunale, uno spazio cioè per le assemblee pubbliche dei cittadini.
Probabilmente a seguito di questa nuova configurazione dello spazio intorno al Palazzo e all’importanza sempre maggiore che va assumendo la nuova piazza a nord dell’edificio, si decide di spostare l’ingresso principale dal lato meridionale a quello settentrionale. Il ribaltamento del fronte principale del Palazzo porta all’apertura delle arcate del lato nord del piano terreno, in precedenza chiuso da un muro, alla creazione delle finestre, che hanno infatti un aspetto molto diverso da quelle dei lati ovest e sud e sono databili per stile alla seconda metà del Trecento, e allo spostamento della scala di accesso: al posto dell’originaria scala nell’angolo sud-est viene costruito lo scalone coperto che ancora oggi serve da accesso sia al Palazzo del Podestà che al Palazzo della Ragione, quest’ultimo collegato tramite un passaggio sospeso fra i due edifici.
Piazza Vecchia con il Palazzo della Ragione e lo Scalone delle Lapidi
Nel 1428 la città di Bergamo entra a far parte dei territori della Repubblica di Venezia. Sulla facciata nord del Palazzo nel 1464 viene collocato un primo stemma con il leone di San Marco, dorato e su sfondo azzurro, con accanto il doge Francesco Foscari inginocchiato.
Damiano Zambelli, Piazza Vecchia – tarsia dagli stalli del coro della Chiesa di San Bartolomeo a Bergamo (particolare), che mostra l’aspetto della facciata nord del Palazzo della Ragione nel XV secolo
Nel quadro delle numerose guerre che all’inizio del Cinquecento vedono gli eserciti spagnoli, francesi e austriaci invadere il nord dell’Italia, nel 1513 la città di Bergamo viene data alle fiamme dagli Spagnoli; il Palazzo della Ragione è coinvolto nell’incendio e subisce dei danni che, pur non impedendone l’uso, portano alla decisione, una volta terminate le guerre, di ristrutturarlo. L’incarico viene affidato nel 1538 all’architetto Pietro Isabello, già autore di altri edifici in città.
Sala delle Capriate
L’intervento di Isabello prevede il rifacimento del tetto con un sistema a capriate, la ripavimentazione del salone, la ricostruzione delle facciate danneggiate, ove possibile riutilizzando le stesse pietre dell’edificio originario. Sulla facciata verso piazza Vecchia viene aperta la trifora centrale, in seguito dotata anche del balcone o “pergolo”, e di conseguenza il leone di San Marco viene spostato più in alto; smantellato il primo stemma dai francesi nel 1509, questa seconda versione viene posta in opera nel 1539 con il solo leone e senza la figura del Doge. Al piano terreno, gli originali pilastri del XII secolo vengono rimpiazzati con le attuali colonne di ordine tuscanico, e il soffitto a travi di legno a vista viene coperto dalle volte. I lavori di rifacimento affidati all’Isabello si concludono entro il 1554.
Bergamo, Palazzo della Ragione – capriate lignee progettate da Pietro Isabello
Nel XVII secolo il degrado dell’edificio deve essere notevole se nel 1668 la sede del consiglio cittadino viene spostata nel Palazzo Nuovo, l’edificio che chiude piazza Vecchia di fronte al Palazzo della Ragione. Con l’arrivo dei Francesi e la caduta della Repubblica di Venezia, anche Bergamo nel 1796 entra a far parte della Repubblica Cisalpina, passando poi nel 1814 sotto il dominio austriaco. Poco dopo l’arrivo dei Francesi, il salone viene trasformato in un teatro poi smantellato nel 1808, quindi è utilizzato come magazzino. Dopo una serie di adeguamenti e lavori di ripristino, dal 1845 ospita la biblioteca civica, fino al suo trasferimento nell’attuale sede in Palazzo Nuovo nel 1928.
Il Palazzo della Ragione utilizzato come Biblioteca Civica
Agli anni ’20 del Novecento risale il restauro complessivo dell’edificio: le capriate lignee del salone vengono rifatte nel 1926 seguendo il modello di quelle dell’Isabello; le facciate esterne vengono ricostruite ove necessario, ed è ancora possibile distinguere chiaramente le pietre moderne da quelle originali; le colonnine delle finestre vengono rifatte replicando i modelli originali; sulla facciata, il secondo leone di San Marco, abbattuto durante il periodo francese, viene ricollocato nel 1933, dono della città di Venezia; viene ripristinata la decorazione ad archetti pensili che corre orizzontalmente sulla facciata ovest. Al restauro risale anche la merlatura che decora il tetto sul lato ovest, riprendendo antiche immagini che mostrano il palazzo interamente merlato.
Bergamo, Palazzo della Ragione – Leone di San Marco
Già utilizzato come sede provvisoria per il deposito di vari affreschi staccati, a metà degli anni ’80 l’Accademia Carrara cura l’allestimento all’interno del Palazzo di un Museo dell’affresco e della pittura murale, raccogliendovi frammenti di affreschi di proprietà dell’Accademia e del Comune risalenti ai secoli XIV-XVI, provenienti da chiese e conventi soppressi della città e della provincia e da palazzi cittadini. Oltre che Museo, il Salone delle Capriate è oggi utilizzato come sede di mostre di arte contemporanea.
Allestimento di una mostra di arte contemporanea nella Sala delle Capriate
Il percorso di visita
La visita al Palazzo della Ragione può iniziare dal portico al piano terreno. I capitelli dei pilastri che sostengono il salone sono infatti arricchiti da decorazioni che richiamano la funzione dell’edificio: mentre i capitelli sul lato di piazza Vecchia, posti in opera solo dopo l’apertura degli archi nella prima metà del ’300, sono decorati a più semplici motivi vegetali, quelli verso piazza del Duomo sono coevi al Palazzo, e datano quindi al tardo XII secolo. Il cosiddetto Pilastro della Concordia mostra una serie di 33 personaggi della stessa dimensione, a significare la loro uguaglianza nel potere e nella dignità sociale, che si tengono per mano sostenendo con la testa il Palazzo; le tuniche diverse rappresentano forse gli emblemi araldici dei capifamiglia dei quartieri della città che si riunivano nel Palazzo per gestire il governo, in una sorta di primitiva democrazia comunale; le figure d’angolo più prominenti sono probabilmente il podestà e i due consoli, cioè le principali magistrature cittadine che operavano proprio nel Palazzo. Il potere giudiziario è invece raffigurato nel capitello del Maestro con il libro dei bandi, cioè delle sentenze di condanna che venivano lette pubblicamente ad ammonimento dei cittadini. All’angolo con il muro della cattedrale, il Capitello dell’Aquila mostra una figura alata che tiene in mano dei rotoli della legge, accompagnata da un’aquila e due falchi, uccelli dalla vista acuta che ricordano l’attenzione che deve avere chi amministra la giustizia.
Bergamo, Palazzo della Ragione – Capitello dei Magistrati
Fra i pilastri del lato ovest, verso il Campanone, quello detto “del ricco e del povero” mostra due personaggi, uno vestito e uno nudo, che con uno sforzo sostengono il peso del palazzo, a significare la collaborazione necessaria fra tutti i cittadini per il buon funzionamento della città. Nel Capitello dei Leoni, un leone con gli occhi spalancati guarda il suo piccolo sdraiato ai suoi piedi; emblema di forza, coraggio, vigilanza, si riteneva all’epoca che il cucciolo di leone nascesse morto, e che il leone padre alitasse sul piccolo per tre giorni prima che questo si risvegliasse; al di là della chiara simbologia cristiana, il leone diventa emblema del Comune, forte e pronto al combattimento ma anche attento alla cura dei suoi cittadini.
Bergamo, Palazzo della Ragione – Capitello dei leoni
Sul pavimento del portico nel 1798 viene realizzata una meridiana sulla quale è possibile leggere il mezzogiorno astronomico, le stagioni e i segni zodiacali grazie alla posizione di un raggio di sole proveniente da un foro in un disco posto nell’arcata centrale del fronte meridionale.
Bergamo, Palazzo della Ragione – Meridiana
L’accesso al Salone delle Capriate avviene tramite la scala coperta addossata al Palazzo del Podestà; lo scalone è detto “delle Lapidi” per la serie di lapidi funerarie qui collocate dal Comune nel 1881; gli epitaffi, databili fra XIV e XVIII secolo e dalla provenienza più disparata, sono disposti in maniera casuale a coprire in maniera uniforme lo spazio a disposizione.
Bergamo, Palazzo della Ragione – Scalone delle Lapidi
Superato il passaggio sospeso che collega il Palazzo del Podestà al Palazzo della Ragione, si accede alla Sala delle Capriate, che prende il nome dalla copertura lignea messa in opera dall’architetto Isabello nel ’500. Il Salone è un vasto ambiente quadrangolare di circa 25 metri per lato, sulle cui pareti sono disposti cicli frammentari di affreschi di soggetto profano ma soprattutto religioso, provenienti da chiese, palazzi e castelli di Bergamo e provincia oggi non più esistenti, o sconsacrati e adibiti ad altro uso, o frutto di campagne di distacco preventivo a scopo di conservazione. Le opere, circa un centinaio di frammenti databili dal XIV al XVI secolo, sono raggruppate per provenienza, e sono corredate da didascalie che forniscono informazioni sugli originari luoghi di appartenenza.
Allestimento del Museo dell’affresco e della pittura murale
Per un approfondimento sul palazzo comunale di Novara, leggete il nostro articolo: Novara – Broletto e Galleria Giannoni
Come arrivare
Il Palazzo della Ragione di Bergamo si trova in piazza Vecchia, nel cuore della Città Alta. Il Museo dell’affresco è visitabile soltanto in occasione di mostre temporanee allestite nel Salone delle Capriate; per il calendario delle mostre consigliamo di rivolgersi a uno degli uffici di informazioni turistiche della città (v. la sezione dei Collegamenti utili), poiché il Palazzo non ha un sito internet proprio.
In auto: il centro storico di Bergamo Alta è interamente pedonale. Il parcheggio più vicino al Palazzo della Ragione è il Parcheggio Città Alta a crica 500 metri da piazza Vecchia. Nella Città Bassa sono disponibili diversi parcheggi, tutti a pagamento. Consigliamo di lasciare l’auto presso il parcheggio Piazza Libertà, quindi raggiungere a piedi la stazione inferiore della funicolare (v. indicazioni per i mezzi pubblici) e proseguire in funicolare.
Con i mezzi pubblici: dall’aeroporto e dalla stazione ferroviaria si raggiunge la Città Alta con l’autobus linea 1 fino alla fermata “Delle Mura – Bettani”; da qui si prosegue a piedi per circa 400 metri. In alternativa, è possibile raggiungere la Città Alta tramite la funicolare che parte dalla stazione inferiore in viale Vittorio Emanuele II 64 e in pochi minuti raggiunge la stazione “Città Alta” all’imbocco di via Gombito, da dove in pochi passi si arriva in piazza Vecchia.
Dove mangiare
Nelle vie pedonali della Città Alta c’è un’ampia scelta di ristoranti, pizzerie, bar, piadinerie e locali di vario genere. Per un pasto da asporto veloce ma gustoso, consigliamo la piadineria La Piadella nella centralissima via Gombito, a pochi passi da piazza Vecchia.